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Mascherine chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3, filtri N95, N99 e N100

Mascherine chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3, filtri N95, N99 e N100…

Mascherine chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3, filtri N95, N99 e N100 e chi più ne ha più ne metta.

Non si parla d’altro ormai, occhiali protettivi, gel a base alcolica ma soprattutto: MASCHERINE.

In mezzo a questa giungla mediatica, avete veramente capito quale mascherina è adatta per aver un’adeguata protezione contro questo benedetto Coronavirus? Sapete chi deve indossarle e per quanto tempo?
A queste domande e non solo, troverete risposta continuando a leggere.

Le mascherine o DPI, sono strumenti che offrono protezione respiratoria, impedendo o limitando l’inalazione di particelle a seconda della capacità di filtrare l’aria in ingresso

Mascherine di protezione: quale scegliere?

Per poter esser efficaci devono ovviamente rispettare alcuni criteri del sistema di normazione tecnica, che in Italia è definito dall’UNI, l’Ente nazionale italiano di unificazione. Le norme relative ai dispositivi di protezione per le vie respiratorie sono elaborate a partire dagli standard europei di riferimento e, a seconda della conformità alle diverse normative, le mascherine sono classificate in tipologie differenti.

mascherina chirurgica

Le mascherine chirurgiche rispettano la norma UNI EN 14683:2019 + AC:2019 che definisce “la costruzione, la progettazione, i requisiti di prestazione e i metodi di prova per le maschere facciali a uso medico destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi da parte del personale ai pazienti durante le procedure chirurgiche e altre attività mediche con requisiti simili”.

Nello specifico, “il principale utilizzo previsto delle maschere facciali ad uso medico è quello di proteggere il paziente dagli agenti infettivi e, inoltre, in determinate circostanze, di proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati. Possono anche essere destinate ad essere indossate dai pazienti e da altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche”. Inoltre si sottolinea che “una maschera facciale ad uso medico con una barriera microbica appropriata può anche essere efficace nel ridurre l’emissione di agenti infettivi da naso e dalla bocca di un portatore asintomatico o di un paziente con sintomi clinici”.

 

Mascherine FFP1, FFP2, FFP3

Le mascherine della tipologia FFP, sono costituite interamente o prevalentemente da materiale filtrante, coprono naso, bocca e possibilmente anche il mento, possono avere una o più valvole di inspirazione e/o espirazione e sono progettate per la protezione di polveri sottili, nebbie a base acquosa, nebbie a base organica e fumi.

Le tre classi di protezione FFP (la sigla sta per filtering face piece) differiscono tra loro in funzione dell’efficacia filtrante (limite di penetrazione del filtro con un flusso d’aria di 95 L/min) e della perdita totale verso l’interno (TIL, Total Inward Leakage, la % di aria in ingresso nell’area di respirazione e quindi anche di inquinanti ambientali o agenti potenzialmente patogeni come il Sars-Cov-2).

Mascherine di classe FFP1

ffp1

Quasi introvabili per la poca capacità di protezione le mascherine di classe FFP1 assicurano un primo livello di protezione delle vie respiratorie in ambienti polverosi e che contengono particelle in sospensione. Si tratta quindi di maschere semi-facciali antipolvere comunemente utilizzate in diversi settori industriali, in grado di proteggere le vie respiratorie da particelle solide e liquide non volatili quando la loro concentrazione non supera 4,5 volte il valore limite di soglia previsto dalla normativa.

Hanno una capacità filtrante di almeno l’80% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore del 22%. Non assicura la protezione da agenti patogeni che si trasmettono per via aerea.

ffp2

La mascherine FFP2 offrono un secondo livello di protezione delle vie respiratore e sono generalmente utilizzate nell’industria tessile, mineraria, farmaceutica, siderurgica, industrie agricole e ortofrutticole, della carrozzeria automobilistica, del legno, nei laboratori di analisi e anche dagli operatori sanitari o personale esposto a rischi basso-moderati.

Sono in grado di proteggere le vie respiratorie da polveri, nebbie e fumi di particelle con un livello di tossicità compreso tra il basso e medio la cui concertazione arriva fino a 12 volte il valore limite previsto dalla normativa. Hanno una capacità filtrante di almeno il 94% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore dell’8%.

ffp3

Le mascherine di classe FFP3 sono un dispositivo di protezione delle vie aeree comunemente utilizzato nell’industria tessile, mineraria, farmaceutica, dell’edilizia e costruzioni, siderurgica, trattamento dei rifiuti, nei laboratori di analisi e anche dagli operatori sanitari che assistono individui infetti o potenzialmente infetti e personale di ricerca esposto ad alto rischio.

Sono in grado di proteggere le vie respiratorie da polveri, nebbie e fumi di particelle tossiche (amianto, nichel, piombo, platino, rodio, uranio, pollini, spore e virus) con una concentrazione fino a 50 volte il valore limite previsto dalla normativa. Hanno una capacità filtrante di almeno il 99% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore dell’2%

Filtri N95, N99 e N100

Oltre alle norme fin qui citate, altre normative riguardano la classificazione del materiale filtrante. In Europa, la EN 143 identifica tre categorie di filtri per polveri in base alla loro efficienza filtrante: la classe P1 in grado di fornire protezione da polveri solide, e i filtri P2 e P3, classificati in base alla loro capacità di filtrare soltanto particelle solide o particelle solide e nebbie.

  • La dicitura N95 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 95% delle particelle sospese nell’aria.
  • La dicitura N99 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 99% delle particelle sospese nell’aria
  • La dicitura N100 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 99,97% delle particelle sospese nell’aria

Nel caso aveste provato ad acquistare online queste tipologie di prodotti, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in questo tipo di classificazione, così come in altre diciture come la KN95, la più diffusa, che non è altro un’ulteriore classificazione legata alla capacità filtrante di determinati inquinanti, nel caso di K si tratta di molecole come ammoniaca e derivati.

 

A cosa serve la valvola?

Esatto, le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3 possono essere equipaggiate di valvole. Ovviamente la loro presenza non ha alcun effetto sulla capacità filtrante ma assicura un comfort maggiore quando la mascherina è indossata per molto tempo. Diciamo quindi che si tratta di un optional non fondamentale ma apprezzato In quanto permette all’aria di fuoriuscire, riducendo l’umidità che si va a formare al suo interno, evitando così la formazione di condensa e prevenire l’appannamento degli occhiali e facilitare la respirazione. 

Sottolineiamo che le mascherine con la valvola, non vanno indossate da individui infetti in quanto non hanno efficacia filtrante in fase espiratoria,

 

La mascherina è riutilizzabile?

La corretta risposta è: dipende. Le maschere possono essere “riutilizzabili” solo se marcate con la lettera R, al contrario delle monouso marcate con la lettera NR (oltre ad essere sottoposte a test opzionale relativo ai requisiti di intasamento, marcate lettera “D”). Le semi-maschere filtranti sono inoltre marchiate CE e riportano il codice della normativa EN 149 con l’anno di riferimento, la classificazione FFP, l’indicazione obbligatoria R o NR, e quella opzionale D.

 

Quanto dura una mascherina?

Anche in questo caso la risposta corretta è: dipende. Come indicato poco fa, le mascherine si dividono in riutilizzabili e monouso, e questa informazione è chiaramente indicata nella dicitura impressa sul dispositivo. La maggior parte delle mascherine non è riutilizzabile, né va conservata dopo l’uso, essendo appunto monouso.

Determinare quando la vostra mascherina va sostituita è davvero difficile a meno che il produttore non lo indichi sul prodotto stesso. Possiamo dire che generalmente, deve essere sostituita quando si riscontra un’alta resistenza respiratoria.

Attualmente in rete si possono trovare parecchi metodi casalinghi per sanificare le mascherine, ovviamente si sconsiglia di effettuare certi trattamenti perché non vi è alcuna prova scientifica della loro efficacia. Si rischia oltretutto di aver l’effetto contrario, di venire in contatto con il virus o deteriorare la mascherina stessa.infetti

 

Quale usare contro il Coronavirus?

stop covid 19

Le autorità competenti consigliano:

  • Le mascherine chirurgiche devono essere utilizzate da persone positive o potenzialmente positive al Covid-19.
  • Le mascherine FFP2 sono indicate a chi è esposto a un rischio medio-basso e utilizzate dagli operatori sanitari che assistono positivi o potenzialmente positivi.
  • Le mascherine FFP3 per chi è esposto ad alto rischio come medici e operatori sanitari che assistono soggetti infetti o potenzialmente infetti, in particolare durante manovre che producono maggiore aerosolizzazione

 

Come indossare, rimuovere e smaltire in modo corretto una mascherina

Lo spiega l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un videotutorial. Qui riassumeremo i 4 punti fondamentali:

  1. Prima di indossare una mascherina, pulire le mani con un disinfettante a base di alcol o con acqua e sapone
  2. Dopo aver coperto bocca e naso, assicurarsi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina
  3. Evitare di toccare la mascherina mentre la si utilizza e, se necessario farlo, pulire prima le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone
  4. Per togliere la mascherina: rimuoverla da dietro (senza toccare la parte anteriore). Buttarla immediatamente in un contenitore chiuso e subito dopo pulire le mani con un detergente a base alcoolica o con acqua e sapone

 

Precauzioni importanti

precauzioni covid

L’uso della mascherina, anche quando corretto, non deve farci dimenticare le altre precauzioni da seguire.

  • Evitare il contatto diretto con persone malate o con superfici e oggetti potenzialmente infetti.
  • Lavarsi le mani di frequente, con acqua calda e sapone per almeno mezzo minuto oppure con un disinfettante a base alcolica.
  • Evitare di portare le mani al volto e non toccare il cibo con le mani.
  • Il coronavirus sulla pelle non può provocare l’infezione, sfortunatamente avviene se si porta il virus in contatto con le mucose (naso e bocca)